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Nicola Di
Blasio,
Santa Maria di Canneto. Un bene
culturale molisano,
Cannarsa (cannarsa@gmail.com),
Vasto (Ch) 2007, pp.210, (senza
ISBN) €
20,00.
D’ora in poi
chi insegna religione, arte, storia, letterature…nelle scuole molisane non
potrà prescindere da quest’opera se vuole insegnare in quel territorio, in
quel contesto e per la sua gente.
Siamo nella
valle del Trigno, tra Montefalcone del Sannio (CB) e Roccavivara (CB), in
Molise. La Chiesa di S. Maria del Canneto è una delle più antiche e
«interessanti Chiese della Regione Molise» (Guglielmo Matthiae, autorevole
storico dell’arte) e la prima notizia storicamente accertata dell’esistenza
di una Chiesa dedicata alla Madonna di Canneto è del 706.
Splendida
pubblicazione, con una documentazione immensa, varia e molteplice: foto
d’epoca e contemporanee, foto artistiche del santuario, di personaggi che
hanno animato e ricostruito il santuario e la devozione alla sua Madonna,
documenti di archivi, canti: «un notevole spazio alla vita interna della
chistianitas
nelle sue
componenti e nelle manifesta-zioni principali (in particolare l’8 settembre,
giorno della festa della Madonna del Canneto), cultura, religiosità, arte
(Canneto: museo di arte e archeologia), spiritualità (Canneto: centro
cultuale e devozionale)…». Una storia del santuario e dei suoi protagonisti
raccontata e documentata con percepibile partecipazione e passione da parte
dell’Autore, laureato in pedagogia e docente di religione nella Scuola
primaria. E questa professionalità dell’Autore emerge da ogni pagina:
nell’accuratezza della scrittura, nella documentazione delle fonti, nella
chiarezza della comunicazione, nel desiderio di rendere partecipe e di
«realizzare un sogno: poter infiammare i cuori della nuova generazione a
‘ri-considerare’ e a ‘ri-formulare’ una […] confidenza con la civiltà e le
risorse di secolo in secolo appartenute agli uomini di cui siamo eredi e
testimoni…» (p. 17). E lo spirito ell’insegnante si rivela nelle ultime due
pagine: dedicate ai suoi bambini di scuola primaria che disegnano il sorriso
della Madonna ed esprimono pensieri di affetto e di amore a Maria. È
un’opera che onora la terra molisana e la sua gente, i docenti di religione
(e non solo molisani) ed incoraggia altri al racconto, alla memoria e alla
testimonianza.
Prof.
Pasquale Troìa, "Le Opere e i Giorni", pag.50

Storia, arte, tradizione nel volume di
Nicola Di Blasio
Santa Maria di Canneto: un
bene culturale molisano
“Santa Maria di Canneto -
Un bene culturale del Molise” è il
titolo di un prezioso volume che Nicola Di Blasio, un appassionato storico e
cultore dell’ inestimabile patrimonio, ha scritto (edizione Cannarsa-Vasto)
per magnificare le testimonianze legate ad una Abbazia che, per tanti secoli
è stata il punto di riferimento della fede cristiana.
Un itinerario che si svolge lungo la Valle
del Trigno e sul quale sono transitati pellegrini di ogni epoca per
inginocchiarsi ai piedi della venerata immagine lignea della “Madonna del
Sorriso”, al cospetto dello sguardo di Colei nel cui grembo siede il Cristo
Benedicente.
Storia, arte, tradizione, archeologia, che
Nicola Di Blasio ha saggiamente tratteggiato con riproduzioni fotografate di
grande suggestione,molte delle quali inedite e legate ai Sacerdoti ed ai
Romiti che si sono avvicendati in questo luogo di preghiera. Ma,
soprattutto, importante è il lavoro di Nicola Di Blasio nel riportare le
testimonianze umane dei tanti protagonisti della vicenda della fede vissuti
nella Abbazia della Madonna di Canneto, sin dagli albori della civiltà
cristiana, risalente al Concilio di Efeso, nei secoli V e VII, in un
susseguirsi di avvenimenti che hanno coinvolto questa oasi di raccoglimento
spirituale, papi, imperatori, cardinali, vescovi, spinti dalla passione e
dall’ansia di accostarsi al luogo sacro denso
di antichissime memorie.
Oltre al patrimonio antropologico che ancora
esiste attorno alla Chiesa, Nicola Di Blasio ha anche evidenziato le
inestimabili testimonianze
archeologiche e storiche, affiorate attorno al luogo di culto, risalenti
alla civiltà romana imperiale, lapidi, marmi, statue che ricordano, fra gli
altri Lucio Lucrezio appartenente alla Tribù Voltinia duumviro quinquennale,
per due legislature questore, una carica militare ed amministrativa
importante. Memorie e studi, ricerche, riscontri bibliografiche tutte
compendiate da un profondo excursus che Nicola Bi Blasio ha condotto per far
affiorare empiti di umanità, sempre all’insegna della ricerca della fede che
le popolazioni qui convenute nel corso dei secoli, specialmente in
concomitanza con la tradizionale “Fiera di Canneto” ad Agosto, usavano
quando l’Eremita (Romito) di “bianche lane vestito, accoglieva tutti con il
riverbero di quel “sorriso” che rispecchia quello compiaciuto della
“Madonna” quasi espressione di contentezza per i numerosissimi pellegrini a Lei devoti e che a Lei giungono
dalle più lontane terre per ammirarne lo splendore e vivere, assieme a Lei
le beatitudini celesti. Un volume,quello di Nicola Di Biasio che fa seguito
all’altro suo “Un bene culturale Molisano Santa Maria di Canneto -Arte,
Storia, Leggenda” (ed. Piramide In-Roma 1986).
“Un bene culturale molisano, Santa Maria di
Canneto
- scriveva allora l’Autore
-
era il centro dei cuori e delle anime degli
abitanti dei due versanti del Trigno. Rifulgeva come un faro. Era scuola di
fanciulli, mensa per i poveri, asilo per i viandanti, rifugio per i
perseguitati, porto sicuro per i naufraghi della via”. Concetti espressi da
Nicola Di Biasio e che oggi, dal suo nuovo lavoro su Santa Maria di Canneto,
risuonano attuali in un mondo così pervaso da tanta in- comprensione. Un
luogo ove poter ancora attingere linfa vitale per il rinnovamento dello
spirito.
Dott.
Giuseppe Catania, pag.3
Prof.ssa
Mariateresa Zattoni

Prof.
Gilberto Gillini
Lecco, 22 marzo 2004
Caro Dr. Di Biasio,
abbiamo visto con piacere il libro che ha
voluto donarci
in occasione della nostra visita al Santuario di
Santa Maria
del Canneto, che abbiamo trovato interessante,
non solo per la bellezza
artistica del luogo,
ma anche per lo sforzo che ha fatto per integrare
il
santuario nella vita diocesana degli ultimi secoli.
Quando uscirà il nostro prossimo libro sulla vita di coppia
glielo faremo
spedire dalle edizioni Porziuncola:
“Così lontani, così vicini”.
Un caro saluto
Lettera-testimonianza
di S.Ecc.za Enzio D'Antonio, Vescovo Emerito di Trivento (CB)
e di Lanciano-Ortona (CH)
Carissimo Professore,
a Natale alcuni amici sacerdoti Triventini mi hanno fatto dono
del suo recente volume su "Santa Maria di Canneto. Un bene culturale
molisano" dell'Edizione Cannarsa di Vasto.
L'ho letto, inizialmente con curiosità e poi con crescente interesse, dal
momento che anch'io avevo avuto, negli anni '70, una qualche parte nella
soluzione di parecchi problemi riguardanti il Santuario.
Lei ha fatto un lavoro davvero pregevole: con la pazienza e l'acribia di un
novello "monaco" del Cenobio di Santa Maria sul Trigno, ha raccolto tutte le
possibili notizie di carattere storico, archeologico, artistico, devozionale,
persino i frammenti, perchè nulla andasse perduto e tutto fosse conservato
e trasmesso ai posteri; la preoccupazione del ricercatore è comprovata anche
dalla copiosa documentazione fotografica. Oltretutto una edizione bella da
vedersi.
Ho notato che Lei è nativo di Roccavivara: si spiega così perchè ha scritto
con il cuore! Si vede che nelle sue vene scorre la passione di Don Duilio
Lemme e del mio carissimo amico Don Giovanni Fangio.
Congratulazioni per il lavoro.
Con la pienezza della benedizione di Cristo.
Lanciano, 15 febbraio 2008
Enzio D'Antonio

RIVISTA ABRUZZESE
RASSEGNA TRIMESTRALE DI CULTURA
Anno LXI-2008-N.3 Luglio-Settembre Una prima
edizione dell'opera è del 1986. Dopo venti anni in cui Di Blasio ha
continuato le ricerche e gli studi storici, archeologici e artistici sulla
importante abbazia, questa seconda edizione dà conto in modo integrale di
tutte le nuove acquisizioni con il corredo fotografico di bolle e documenti,
reperti archeologici, immagini pittoriche e artistiche, momenti rituali e
culturali. L'abbazia benedettina, sorta nel IX secolo su una preesistente
chiesa dedicata alla Madonna del Canneto, probabilmente per la gran quantità
di canne in questa zona della riva destra del fiume Trigno, in territorio di
Roccavivara, costituisce ancora un grosso scrigno di beni culturali
accumulati in una lunga serie di anni che l'autore ricostruisce sulla scorta
di una ampia e dettagliata consultazione di testi, documentata da una ricca
bibliografia.
Prof. Emiliano Giancristofaro, pag.253
PREMIO NAZIONALE HISTONIUM
POESIA-NARRATIVA
XXIV EDIZIONE 2009

Buono il piazzamento per lo scrittore di Vasto (Ch) Nicola Di
Blasio (a sinistra),
che ha ritirato il Premio Speciale del Presidente dal Cav. Giuseppe
Catania, Presidente del Premio
RECENSIONE DEL PROF. LUIGI ALFIERO
MEDEA (Segretario Generale del Premio Nazionale "Histonium")

Santa Maria di Canneto
di Nicola Di Blasio
Vasto (Ch), Edizioni Cannarsa 2007
Premio Speciale del Presidente
E’ un
saggio attento e accurato, un lavoro di ricerca veramente prezioso,
finalizzato ad approfondire un Luogo, che costituisce un grande patrimonio
culturale non solo per la Valle del Trigno, ma per tutto il Molise.
La pubblicazione si
avvale di due importanti interventi iniziali. Innanzi tutto quello del
Vescovo della Diocesi di Trivento, Mons. Domenico Angelo Scotti, che
sottolinea il suo vivo apprezzamento per l’Autore, nativo di Roccavivara, il
cui “… lavoro sarà, per il futuro, una fonte pregevole cui altri studiosi
potranno trarre incitamento per ulteriori approfondimenti…”; poi,
quello del Sindaco di Roccavivara, Franco Antenucci, che richiama la
pregevolezza dell’opera, la quale “ … rappresenta un atto d’amore che
Nicola Di Blasio ha voluto scrivere per illustrare quest’angolo del Molise
che oltre ad essere un’oasi di religiosità (…), è anche luogo di
storia e di arte ove tanti curiosi e studiosi vengono ad arricchire la sete
di conoscenza…”.
Il volume, in
realtà, è alla sua seconda edizione (la prima è del 1986), la quale, però,
si presenta più stimolante alla lettura, perché arricchita da una
documentazione – anche fotografica – inedita ed originale. Del resto, lo
stesso Autore, offrendo la ristampa della sua “opera-ricerca” evidenzia
nella Premessa le finalità che lo hanno guidato nella realizzazione:
“ … Ho inteso approfondire ed ampliare la panoramica con annotazioni più
dettagliate e specifiche per dare una linearità più organica e più semplice
alla parte letteraria. Ho pure notevolmente arricchito le immagini
fotografiche storiche, soprattutto quelle considerate “uniche” e “rare”
(…), dedicando un notevole spazio alla vita interna della “christianitas”
nelle sue componenti e nelle manifestazioni principali: cultura,
religiosità, arte, spiritualità…”.
Personalmente ho
trovato molto interessante la triplice ottica di lettura: quella
religiosa del Sac. Antonio Cerrone; quella storica del
Prof. Gaspero Di Lisa e quella antropologica del Prof.
Nicola Gasbarro.
Sono cinque i
Capitoli che compongono il Libro. Si parte con alcuni cenni
storici sulla Chiesa “… uno dei templi più vetusti della Cristianità…”,
per passare, subito dopo, alle vicende del Feudo e alle
controversie sulla proprietà. Il Capitolo III approfondisce lo stato
di abbandono, che è seguito alla partenza dei Monaci Benedettini, e il
lavoro di restauro del Santuario (1930-35), ad opera del
parroco Don Duilio Lemme. I Capitoli IV e V presentano Canneto, con
il suo Santuario, come centro cultuale e devozionale e come
museo di arte e di archeologia.
da Memorie senza Confini. Antologia del Premio Nazionale "Histonium",
pagg.339-340

Letteratura Liturgica n.12
Rivista Liturgica, bimestrale, anno XCVI fascicolo 3 sett-ott 2009
Di Blasio
Nicola,
Santa Maria di Canneto. Un bene
culturale molisano


Prof.
Pasquale Troìa.
UNA MONOGRAFIA DI NICOLA DI
BLASIO SU S.MARIA DI CANNETO
Questa sera, dopo un affollato incontro
all’interno dell’antica basilica di S. Maria iuxta Trinum, ho ricevuto da
Nicola di Blasio il gradito dono del suo volume: Santa Maria di Canneto – Un
bene culturale molisano.
E’ un bel volume pubblicato dalle edizioni Cannarsa di
Vasto nel 2007.
Bello perché in maniera agevole richiama la grande quantità di scritti, di
cerimonie e di avvenimenti che nell’ultimo secolo hanno interessato questo
straordinario monumento per il quale prima o poi si dovrà tentare un’analisi
critica delle sue vicende architettoniche e rimettere in fila i termini di
una questione ancora aperta sulla sua evoluzione architettonica.
(Per approfondimenti architettonici:
http://www.francovalente.it/?p=3833
http://www.francovalente.it/?p=3877 )
L’Autore rende un grande servizio ai ricercatori con
la pubblicazione di una parte consistente della raccolta di immagini che
oggi sono gelosamente custodite nella Biblioteca Emiddiana da don Giovanni
Fangio. Esse sono un riferimento fondamentale per capire cosa
sia realmente accaduto durante i grandi lavori di ricostruzione della
basilica all’epoca di don Duilio Lemme, cui va il merito, con tutte le luci
e le ombre che caratterizzano le personalità che fanno qualcosa, di averne
promosso negli anni Trenta la ricostruzione.
Il volume è anche una provocazione per chi cerca di
capire l’anima dei monumenti. A volte l’eccesso di notizie e di citazioni
potrebbe costringere a mettere sullo stesso piano sia gli accidenti del
quotidiano che le vicende storiche particolarmente significative. E’ il pericolo di questo volume che sicuramente gli
studiosi incalliti saranno in grado di valutare essendo loro compito
togliere la crusca dal fiore della farina.
D’altra parte la professione di pedagogo dell’autore
non poteva essere estranea all’architettura del volume che risponde anche
alla logica della comunicazione didascalica e che permette a chi legge di
muoversi in piena autonomia nelle valutazioni critiche sull’opera descritta.
S. Maria di Canneto nel volume di Di Blasio si mostra
in tutte le sue sfaccettature, comprese quelle in genere trascurate nella
letteratura specialistica e relative alle cerimonie liturgiche il cui
commento viene affidato agli stessi interpreti.
Tuttavia, il ricorso alle fonti storiche e il puntuale
richiamo alle pubblicazioni dettagliatamente citate in una amplissima
bibliografia, permettono di definire un quadro di eventi in cui protagonista
è sempre la Basilica di S. Maria di Canneto verso la quale l’Autore mostra
un affetto che va al di là della semplice esigenza di raccontare i fatti.
Arch. Prof. Franco Valente di Venafro
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